Inaugurata da Beatrice Rana lo scorso 23 gennaio, la nuova Rassegna che porta la firma di Ritratti prosegue il prossimo 3 dicembre con un’esclusiva per il Meridione: il piano solo di Brad Mehldau.
Il pianista jazz Brad Mehldau è stato protagonista di innumerevoli concerti e registrazioni dall’inizio degli anni ’90; la sua produzione più consistente nel corso degli anni si è realizzata in formazione di Trio. A partire dal 1996, il suo gruppo ha pubblicato una serie di cinque dischi per Warner Bros., intitolato The Art of the Trio (riproposto come cofanetto di 5 dischi per Nonesuch alla fine del 2011). Durante lo stesso periodo, Mehldau ha pubblicato anche un’incisione per pianoforte solo dal titolo Elegiac Cycle, e un disco intitolato Places che includeva sia brani solistici che in trio. Elegiac Cycle e Places possono essere definiti album di “concept”, realizzati esclusivamente con materiale originale, con temi principali che ricorrono e aleggiano nelle diverse composizioni.
Altre incisioni di Mehldau includono Largo, uno sforzo collaborativo con l’innovativo musicista e produttore Jon Brion, e Anything Goes, in trio con il bassista Larry Grenadier e il batterista Jorge Rossy.
Il monumentale e ambizioso set di otto dischi per i 10 anni in vinile di Mehldau è stato pubblicato con unanime successo di critica il 16 ottobre 2015 (con CD e versioni digitali usciti a novembre). Il set è stato estratto da 19 registrazioni live realizzate in oltre un decennio di concerti solisti europei del pianista. Nel 2016, la Nonesuch Records ha pubblicato Blues and Ballads del Brad Mehldau Trio.
All’inizio del 2018 esce After Bach, con un immediato successo di critica: l’album è composto da registrazioni soliste tra cui un precedente lavoro di Mehldau, Three Pieces After Bach. Il 18 maggio 2018 Nonesuch pubblica l’attesissimo nuovo disco del Brad Mehldau Trio, in cui Seymour legge la Costituzione Americana.
La personalità musicale di Mehldau rappresenta una dicotomia: è prima di tutto un improvvisatore, grandemente capace di nutrire la sorpresa e la meraviglia che possono derivare dall’espressione diretta di un’idea musicale spontanea in tempo reale; ma subisce anche un profondo fascino per l’architettura formale della musica. Nel suo modo di suonare più ispirato, la struttura presente nel suo pensiero musicale funge da dispositivo espressivo; mentre suona, ascolta come le idee si svolgono e l’ordine in cui si rivelano. Ogni melodia ha un arco narrativo profondamente interiorizzato, sia che si esprima in un inizio, in una conclusione, o in qualcosa lasciato intenzionalmente aperto. I due lati della personalità di Mehldau – l’improvvisatore e il formalista – giocano alternandosi a vicenda: l’effetto è qualcosa di simile al caos controllato.
Le performances di Mehldau trasmettono un’ampia gamma di espressioni: ama favorire la giustapposizione degli estremi. Ha attratto un seguito considerevole nel corso degli anni, seguito che è cresciuto aspettandosi ogni volta un’esperienza singolare e intensa.
Oltre al suo Trio e ai suoi progetti solisti, Mehldau ha lavorato con numerosi grandi musicisti jazz, tra cui la band del sassofonista Joshua Redman per due anni, registrazioni e concerti con Pat Metheny, Charlie Haden e Lee Konitz, e ha registrato come sideman con artisti del calibro di Michael Brecker, Wayne Shorter, John Scofield e Charles Lloyd.
Ha collaborato poi con i chitarristi Peter Bernstein e Kurt Rosenwinkel e il sassofonista Mark Turner. Mehldau ha anche realizzato registrazioni al di fuori del linguaggio strettamente jazzistico, e la sua musica è apparsa in diversi film, tra cui Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick e Million Dollar Hotel di Wim Wenders; ha anche composto una colonna sonora originale per il film francese Ma femme est une actrice.
Mehldau ha composto due nuovi lavori commissionati dalla Carnegie Hall per voce e pianoforte, The Blue Estuaries e The Book of Hours: Love Poems to God, che sono stati eseguiti nella primavera del 2005 con l’acclamata soprano Renée Fleming. Un’altra commissione Carnegie Hall del 2008 per un ciclo di sette canzoni d’amore per la mezzosoprano svedese Anne Sofie von Otter ha debuttato nel 2010. Love Songs, un doppio album che ha abbinato il ciclo di canzoni appena commissionato, con una selezione di canzoni francesi, americane, inglesi e svedesi è stato pubblicato alla fine del 2010 dall’etichetta Naïve con grande successo di critica. Nel 2013, Mehldau ha presentato ed eseguito Variations on a Melancholy Theme, un pezzo sinfonico che è stato eseguito con Orpheus Chamber Orchestra e Britten Sinfonia.
Mehldau è stato nominato curatore di una serie annuale di quattro concerti jazz presso la prestigiosa Wigmore Hall di Londra durante le stagioni 2009-10 e 2010-11, con la partecipazione di Mehldau in almeno due dei quattro concerti annuali.
Alla fine di gennaio 2010, la Carnegie Hall annunciò la residenza artistica di Mehldau per la stagione 2010-11 come detentore della Richard e Barbara Debs Composer’s Chair; Mehldau è stato il primo artista jazz a ricoprire questa carica da quando è stata istituita nel 1995: tra i suoi predecessori si trovano Louis Andriessen (2009 “” 2010), Elliott Carter (2008 “” 2009), e John Adams (2003 “” 2007).